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Fondi, è caccia ai brand giovani
Inchiesta di MFF sulle nuove strategie del private equity, che preferisce marchi con appeal sui social e in Asia. Da Msgm a The Attico, da Gcds a Sunnei, conclusi negli ultimi cinque anni almeno 25 deal. Come spiegano gli esperti di Pwc, Piper e i buyer di Rinascente e Sugar.
I fondi scommettono sulla new generation della moda. Negli ultimi 5 anni sono state almeno 25 le operazioni di private equity che hanno interessato brand emergeteti e molte di queste sono relative a marchi italiani. Da Style Capital che ha investito in Msgm, Re/Done e Zimmerman ad Archive che ha puntato su The Attico, dal deal tra Made in Italy fund e Gcds a quello tra Vanguards e Sunnei, fino a Permira che ha comprato Golden Goose. Gli esperti di Pwc e EY, insieme a Federica Montelli di Rinascente, Beppe Angiolini di Sugar e all’avvocato Elena Varese di Dla Piper, hanno spiegato a MFF i motivi per cui queste fashion house sono così “attractive” per gli investitori. Secondo Emanuela Pattenò, partner Pwc Italy markets and consumer deal leader, il perché va cercato innanzitutto nella grande attenzione che hanno verso le nuove generazioni di consumatori (X, Y, Z). C’è poi tutto il discorso legato alla digitalizzazione. “Non potendo fare leva sul supporto della distribuzione tradizionale, né permettersi gli investimenti per la costruzione di una propria catena retail”, ha spiegato l’analista, “i brand emergenti hanno utilizzato l’e commerce da subito come principale canale di vendita”. Altro fattore chiave e la comunicabilità immediata, sopratutto tramite…