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Made in Italy Fund II
23.12.2024

Tutti i vincitori del Premio Dematté

Cdp venture capital sgr per l'operazione UnoBravo (per la categoria Venture capital); Tikehau Capital ed Eurizon capital real Asset sgr per l'operazione Ecopol (Expansion); Fondo Italiano d'Investimento sgr per l'operazione gruppo Florence (Aggregazione); Bc Partners per l'operazione Forno d'Asolo (Big Buy Out); Quadrivio group per l'operazione Autry International (Small Buy Out); Friulia per l'operazione Fonderia Sabi (Rilancio/Turnaround); Bluegem Capital Partners per le operazioni Beautynova e Dr. Vranjes Firenze (Esg); Azimut Libera Impresa sgr e Cdp Venture Capital sgr per l'operazione Switcho (Menzione speciale della giuria) e Sici sgr per l'operazione Lapi Gelatine (Menzione speciale internazionalizzazione), sono i vincitori della XXI edizione del Premio Claudio Dematté private equity of the year, organizzato come consuetudine dall'Aifi, l'associazione italiana del private equity, venture capital e private debt, insieme al main partner Intesa Sanpaolo, con il supporto di Ey e con la partecipazione di Corriere della Sera, Il Sole 24 Ore, Sda Bocconi e Borsa Italiana.

«Un sigillo di qualità»

I nomi dei vincitori sono stati selezionati partendo dalle 25 operazioni realizzate da 24 investitori di private equity e venture capital, arrivate in finale. La giuria che ha proclamato i vincitori, presieduta da Innocenzo Cipolletta, è stata composta da: Francesco Billari, Giampio Bracchi, Giovanni Brugnoli, Mirja Cartia d'Asero, Stefano Caselli, Silvana Chilelli, Stefano Firpo, Aldo Fumagalli, Marco Ginnasi, Gian Maria Gros-Pietro, Sandra Lanzi, Daniele Manca, Andrea Moltrasio, Roberto Nicastro, Umberto Nobile, Claudia Parzani, Angelo Provasoli, Andrea Sironi, Fabio Tamburini, Fabrizio Testa e Federico Visconti.

«Quest'anno - ha detto Innocenzo Cipolletta, presidente dell'Aifi e della giuria del Premio Dematté - la giuria ha deciso di consegnare nove premi tra vincitori e menzioni speciali. Questo testimonia che il premio Demattè non è più solamente una valorizzazione della migliore operazione di disinvestimento ma è diventato un sigillo per rimarcare la crescita di qualità che il fondo apporta con il proprio lavoro nell'azienda in cui investe. Non si guarda più solamente alla crescita economica ma anche a quella sostenibile, di capitale umano, di internazionalizzazione, a dimostrazione che il premio in questi anni è cambiato insieme al ruolo degli operatori che da attori di finanza alternativa sono diventati alleati fedeli delle imprese». Tentativi di svolta verso la modernità, in un sistema ancora profondamente bancocentrico.