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Made in Italy Fund
07.01.2021

Gcds punta a 100 milioni

Quintuplicare in tre anni il fatturato di Gcds dagli attuali 17 milioni. E fare di Guliano Calza, fondatore della label, un nuovo Gianni Versace. Parola di Alessandro Binello, ceo di Quadrivio group, la società che poco più di un mese fa ha acquisito attraverso il veicolo Made in Italy fund la maggioranza del brand (vedere MFF del 13 novembre 2020), lanciato nel 2015 dai fratelli Giuliano e Giordano Calza. Il fondo Made in Italy è alla terza operazione nel segmento moda, a due anni di distanza dall’acquisizione di 120%lino e a pochi mesi da quella di Rosantica. «Siamo molto acquisitivi, e nelle prossime settimane annunceremo l’ingresso di un altro marchio», ha anticipato a MFF. Svelando i dettagli del businessplan che servirà a raggiungere obiettivi ambiziosi. Dall’e-commerce fino a una possibile quotazione, sfruttando l’esperienza di un manager come Patrizio di Marco.

L’investimento in Gcds ha messo il vostro fondo alla ribalta. Qual è l’ottica dell’operazione?
Molti parlano di sostenere il Made in Italy ma in realtà non c’è un fondo specializzato, come invece il nostro, nel sostegno su settori trasversali. Il dato più importante è rendere Gcds, che ha una grossa fetta di vendite e-commerce, più attrattiva sull’online attraverso una comunicazione che vedrà al centro il fondatore Giuliano Calza. Nel panorama italiano della moda di oggi mancano persone come fu Gianni Versace negli anni 80. Giuliano gli si avvicina. Noi cercheremo di creare un nuovo brand con un nuovo Versace e lui ha le caratteristiche per esserlo. Il marchio ancora non ha espresso tutto il suo potenziale.

Quanto crescerà il fatturato?
L’obiettivo è quello di raggiungere entro 3 o 4 anni i 100 milioni di fatturato per Gcds. A causa della pandemia, il fatturato 2020 sarà intorno ai 17 milioni, quindi sarà una crescita piuttosto importante. Gli investimenti ci sono ma non è tanto una questione di numeri ma di metodo, stiamo progettando qualcosa di molto trasformativo.

Che obiettivi vi date per l’e-commerce?
L’e-commerce fa parte della cornice della digitalizzazione. (Attualmente vale tra il 5 e l’8%, ndr. Vedere MFF del 23 settembre 2020). Noi vogliamo avere dei numeri a doppia cifra sull’e-commerce, deve diventare la parte più importante delle vendite della società: oltre il 20% almeno. Vorremo fare un e-commerce nostro, dal momento che deve essere l’ossatura della società. Quadrivio ha un digital advisory board con i migliori professionisti del settore.

Che team di manager guiderà la nuova Gcds?
Abbiamo già annunciato che la squadra sarà molto più forte. La squadra quindi cambierà ma sempre sotto il controllo di Giordano e Giuliano Calza, e con un ruolo di guida trasversale per Patrizio di Marco. Patrizio ha fatto un’azienda da zero, Bottega Veneta, così come Prada Japan e Prada America. Pensiamo a quanto le ha sviluppate. Questa è una sfida più complessa di Golden goose, che era già formata quando è entrato.

Pensate anche a uno sbarco in Borsa?
Bisogna avere una dimensione come quella di Moncler quando ha deciso di quotarsi. Dipenderà da come si evolverà il percorso di crescita, non ci sono ancora le condizioni, ma la priorità è rendere il brand più digitale. Al di là del fatturato, la quotazione ha un senso con una capitalizzazione di almeno un miliardo. Se si diventa un brand fortemente digitale può avere un senso: si pensi a Farfetch

Come vede il panorama moda? Avete altre acquisizioni in vista?
Entro gennaio annunceremo un’altra acquisizione di un marchio. Abbiamo altre tre operazioni in corso. Noi compreremo solo marchi, la filiera poi potrà andare a sostegno ma l’obiettivo del fondo Made in Italy è proprio preservare i marchi che producano in Italia. Devono essere marchi «rising stars».