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Quadrivio Group
06.05.2025

Fondi tematici e settoriali: il futuro del private equity

Quali sono le strategie vincenti nel private equity? Ecco come, secondo Walter Ricciotti, CEO di Quadrivio Group, i fondi tematici e specializzati stanno guidando il settore verso nuove opportunità

Il settore del private equity ha attraversato diverse fasi negli ultimi anni, alternando crescita e momenti di rallentamento, ma se guardiamo all’ultimo anno non ci sono dubbi: ci troviamo di fronte a un panorama in evoluzione. La pandemia, l’inflazione e l’incertezza economica hanno costretto gli investitori a riconsiderare le loro strategie e a cercare opportunità in un contesto globale più complesso. Nonostante questo, il private equity si è dimostrato un settore resiliente, capace di adattarsi e rispondere alle sfide con approcci innovativi e mirati. Ma come possono gli investitori orientarsi in un mercato sempre più competitivo e specializzato? Ne abbiamo parlato con Walter Ricciotti, CEO di Quadrivio Group, durante l’evento Private Market organizzato da We Wealth lo scorso 3 aprile.

Il private equity nei momenti di incertezza

Negli ultimi due anni, il private equity ha vissuto una fase interlocutoria, tra momenti positivi e difficoltà. Sicuramente gli ultimi anni non sono stati luminosi per il settore, ma allo stesso tempo è innegabile che in passato ci sono stati periodi ben più difficili, come le crisi del 2008 o ancora quella del 2001. Nonostante i rallentamenti, come ha spiegato Ricciotti, il private equity non si è mai fermato: ha continuato a operare, anche se con un ritmo più lento rispetto ai periodi precedenti
“Anche se non siamo stati ai picchi massimi, questi ultimi due anni hanno comunque visto continui investimenti e disinvestimenti, anche se a un ritmo più ridotto. Questo è il ciclo naturale di ogni mercato”, ha osservato l’esperto. In un momento di incertezze come quello che ha appena attraversato i mercati, la vera sfida per gli operatori è riuscire a dimostrare la loro capacità di gestire gli investimenti con successo, anche quando il mercato è meno favorevole.

Performace e incertezze: tre strategie di successo

Secondo l’esperto, come sottolineato durante la quarta edizione del Forum Private Market, sono tre le strategie che hanno permesso ad alcuni operatori di ottenere performance solide anche in tempi di incertezze.

  • La prima strategia riguarda l’approccio nell’acquisto di aziende, ovvero “non aver strapagato le aziende nel momento dell’acquisto“. Sebbene possa sembrare un consiglio ovvio, evitare di pagare troppo per un’acquisizione si è rivelato fondamentale. Durante periodi di incertezze, le aziende acquistate a un prezzo eccessivo diventano difficili da rivendere con rendimenti soddisfacenti.
  • La seconda strategia riguarda l’uso del debito. Durante il periodo 2020-2021, il debito era a basso costo, ma Ricciotti avverte che un eccessivo indebitamento può compromettere le performance nel lungo termine. “Essere stati oculati nell’uso del debito è stato cruciale. Alcuni investitori hanno caricato troppo le aziende con il debito, e ora si trovano a gestire una situazione complessa.
  • Infine, l’approccio specializzato ha dato ottimi risultati. Gli operatori specializzati su determinati settori o temi hanno infatti visto performance migliori rispetto ai più generalisti. Conoscere a fondo un settore e le sue dinamiche è un vantaggio decisivo.

Dal generale al particolare: il successo dei fondi tematici

Uno dei principali cambiamenti negli ultimi anni è stato il passaggio da una visione generalista a una più specializzata nel settore del private equity. Questo trend, iniziato molti anni fa negli Stati Uniti, sta prendendo piede in Europa e in Italia solo più recentemente. Gli investitori e gli operatori del settore hanno iniziato a focalizzarsi su specifici megatrend, come l’intelligenza artificiale, l’healthcare e il Made in Italy. Ricciotti ha spiegato che, nonostante Quadrivio Group sia nato come operatore generalista, nel tempo è stato necessario evolversi verso un approccio più settoriale. “Abbiamo iniziato a investire in una vasta gamma di settori, ma oggi ci concentriamo su tre temi principali: Made in Italy, lifestyle, e healthcare, con particolare attenzione alla silver economy“. 
Non ci sono infatti dubbi sul fatto che l’intelligenza artificiale si sia guadagnata un posto d’onore nell’Olimpo dei megatrend del momento, ma anche il settore della healthcare, spinto in parte dalla pandemia, è diventato un campo di interesse in notevole crescita. Di conseguenza, le aziende che operano in ambito sanitario o che rispondono ai bisogni di una popolazione in invecchiamento sono particolarmente attraenti per gli investitori del private equity.

La democratizzazione del private equity

Un altro aspetto che ha suscitato un forte dibattito è la democratizzazione del private equity. Negli ultimi cinque anni, il settore ha visto un’enorme evoluzione, con l’introduzione di nuovi strumenti e veicoli di investimento. Oggi esistono fondi più liquidi, fondi evergreen e veicoli destinati a un pubblico retail, che hanno reso il private equity più accessibile a un numero maggiore di investitori e non più limitato agli investitori istituzionali. 
“Il private equity è cambiato radicalmente. Se dieci anni fa esistevano solo pochi fondi con un’offerta piuttosto standard, oggi c’è una varietà di prodotti. La democratizzazione del mercato ha reso questo settore molto più aperto e diversificato.” ha commentato Ricciotti. 

Tuttavia, c’è una distinzione fondamentale tra gli investitori professionali e i retail. Mentre gli investitori professionali, che rappresentano circa il 25% della raccolta nel private equity, richiedono fondi più complessi e sofisticati, gli investitori retail necessitano di strumenti più semplici e comprensibili. Insomma, per gli investitori professionali non c’è alcun motivo per utilizzare strumenti diversi da quelli utilizzati dagli investitori istituzionali. La differenza sta più nelle dimensioni degli investimenti.

Conclusione

Il private equity continua a essere un motore fondamentale per l’innovazione e la crescita economica, con una particolare attenzione alle strategie settoriali e tematiche. Mentre il settore ha dovuto affrontare sfide negli ultimi anni, gli operatori più preparati e specializzati sono riusciti a navigare le difficoltà con successo. Guardando al futuro, la tendenza verso fondi più specializzati, la crescita dei settori tecnologici e sanitari e l’accesso maggiore agli investimenti da parte degli investitori retail continueranno a definire l’evoluzione del private equity.