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Investire nella creatività
Quadrivio Group lancia Made in Italy Fund 2
Investire nella creatività e nelle eccellenze produttive italiane. Con questo focus nasce Made in Italy Fund di Quadrivio Group, il primo fondo di Private Equity italiano, in joint venture con Pambianco, dedicato a investimenti nei settori del Lifestyle, Fashion & Accessories, Design & Furniture, Beauty & Wellbeing e Food & Beverage. Una scommessa vinta che ha portato alla nascita nel 2023 di un altro round di investimenti con Made in Italy Fund 2. Made in Italy Fund I, lanciato nel 2018, ha raccolto 300 milioni di euro e in cinque anni ha acquisito 11 aziende nei settori Fashion (Gcds, Dondup, Pt Torino, Autry, Ghoud, 120% Lino, Rosantica); Beauty (Rougj); Design (Mohd) e Wine (Prosit, Xtrawine). I risultati, con una crescita del valore del fondo, non hanno tardato ad arrivare e sono ben rappresentati dagli aumenti di fatturato ed ebitda di molti brand. Oggi Made in Italy Fund I si prepara alla fase di exit delle aziende coinvolte, in modo da massimizzare il ritorno degli investimenti iniziali. A fronte dell’esperienza positiva legata a Made in Italy Fund, il Gruppo ha raccolto la sfida di Made in Italy Fund 2. Come per il veicolo precedente, la strategia di investimento sarà finalizzata a monitorare i principali trend internazionali, con l’obiettivo di investire in realtà ad alto potenziale di sviluppo e fortemente vocate all’internazionalizzazione. Il team, con pluriennale esperienza nel settore, lavorerà per consolidarne il posizionamento, anche attraverso acquisizioni e add-on; oltre che accelerarne i percorsi di crescita, valorizzandone l’expertise e condividendo con l’imprenditore know-how e competenze. Il nuovo fondo, con un target di raccolta di 500 milioni di euro, presenta però una novità rispetto al suo "predecessore". Come spiegato da Alessandro Binello, Group ceo e co-fondatore della società di private equity, "saremo sempre legati al territorio, ma investiremo anche all’estero. Un 30% dell’esposizione del fondo sarà su aziende che producono in Italia o hanno forti legami con il Paese, pur essendo straniere". Nella scelta non ci sarà nessun limite legato al fatturato o alle dimensioni: il criterio principale che guiderà il processo di valutazione saranno infatti i tassi di crescita. "Aziende promettenti con grossi incrementi e gestite da un management ambizioso - ha spiegato Binello – sono quelle che privilegiamo".