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Quadrivio Group
28.09.2022

Già a quota 150 mln euro la raccolta del fondo Silver Economy di Quadrivio Group, mentre è previsto il closing finale di Industry 4.0 oltre i 200 mln entro fine anno. Con Falco Enterprises nulla di concreto allo studio

Ha raggiunto quota 150 milioni di euro la raccolta del Silver Economy Fund, veicolo che Quadrivio Group ha lanciato nell’aprile dello scorso anno con un target finale di 300 milioni e un hard cap di 400 milioni. Mentre Industry 4.0, il fondo lanciato nel 2018 che investe nell’innovazione tecnologica e nella transizione digitale delle piccole e medie imprese, chiuderà la sua raccolta sopra i 200 milioni di euro entro fine anno. Lo ha detto a BeBeez il ceo della holding di investimento, Walter Ricciotti, sottolineando che “al momento Quadrivio Group si sta concentrando solo sui tre fondi tematici di riferimento”.

La precisazione è d’obbligo perché qualche giorno fa il Sole 24 Ore aveva riferito di una presunta iniziativa con Falco Enterprises, società di private equity fondata dall’ex manager di General Electric Fernando (Nani) Beccalli Falco, uscito da GE nel dicembre 2014 e dal marzo 2015 senior advisor di Rhone Capital. L’idea, scriveva il quotidiamo, sarebbe quella di creare una nuova holding d’investimento con target di raccolta di un miliardo di euro, sul modello del fondo svedese EQT della famiglia Wallenberg con target d’imprese internazionali in difficoltà per pandemia e caro energia con range di fatturato tra 200 e 300 milioni. Ricciotti, però, a BeBeez ha più ridimensionato la questione, dicendo che non si tratta “nemmeno di un progetto”, è qualcosa “ancora in una fase assolutamente di pensiero e non sono sicuro che lo lanceremo, anche perché abbiamo altre iniziative in corso”.

E a proposito delle iniziative in corso, oltre alla raccolta di Silver Economy Fund, che a fine giugno ha annunciato anche la sua prima operazione, cioè l’investimento nei laboratori diagnostici PureLabs, ricordiamo che Quadrivio sta lavorando al lancio del secondo fondo Made in Italy con target di raccolta fissato a 500 milioni di euro, che avrà, come il primo della serie, un focus su moda, design e cosmetica. Il lancio, programmato inizialmente nella seconda parte di quest’anno, è poi slittato per le condizioni di mercato molto condizionate dagli effetti del conflitto in Ucraina, alta inflazione e aumento tassi d’interesse su tutti.

Ricordiamo che il primo Made in Italy Fund era stato in lanciato da Quadrivio Group in joint venture con Pambianco Strategie d’Impresa nell’ottobre 2018. La raccolta è stata poi chiusa lo scorso anno a 300 milioni dopo averla alzata dai precedenti 200 milioni. Il fondo è oggi già investito all’80% in pmi italiane operanti nei settori moda, agroalimentare, design e bellezza.

Il fondo lo scorso anno è stato molto attivo. A luglio ha condotto il suo decimo investimento acquistando Xtrawine, digital company specializzate nella distribuzione di vini tramite il canale online. Sempre nel settore alimentare detiene in portafoglio l’azienda italiana del settore vitivinicolo Prosit, che nel maggio 2021 a sua volta ha rilevato Votto Vines, società americana che importa e distribuisce i migliori vini internazionali. Ancora nel luglio 2021 Made in Italy Fund ha acquisito la maggioranza di Autry e Ghoud, aziende italiane specializzate nella produzione di sneaker, che sono state integrate nel gruppo industriale guidato da Mauro Grange, che fa capo al veicolo Fine Sun, di cui oggi fanno parte altre tre aziende rilevate in precedenza da Made in Italy Fund: la maggioranza di 120%Lino, azienda italiana leader nella produzione di capi in lino e fibre naturali; il 60% di Rosantica, marchio specializzato nella produzione di borse gioiello e accessori preziosi;, acquisito nel settembre 2020; Dondup, realtà che produce abbigliamento in denim, acquisita a marzo 2021. Le altre aziende in portafoglio a Made in Italy Fund sono: MOHD, azienda italiana attiva nella vendita e nella distribuzione online di arredamento di alta gamma; il produttore italiano di dermocosmetici di alta gamma Rougj; e il marchio di moda GCDS.

Quanto al fondo Industry 4.0, guidato, oltre che da Ricciotti e dal socio Alessandro Binello, anche dal managing partner Roberto Crapelli, già presidente e amministratore delegato di Roland Berger Italia, “chiuderà la raccolta alla fine di quest’anno sopra i 200 milioni”, ha appunto assicurato Ricciotti a BeBeez. Il fondo a sua volta è già investito al 70%. Lo scorso aprile ha rilevato il 65% del Gruppo SKA, realtà leader, specializzata nella progettazione e nella realizzazione di impianti per l’avicoltura. I precedenti investimenti del fondo riguardano Soft Non Wovens, produttore biellese di tessuto non tessuto; F&DE Group, realtà leader nei servizi legati alla ristorazione alberghiera, Rototech, azienda italiana che progetta e realizza componenti in plastica per il settore trucks, agricolo e construction, EPI, che gestisce i negozi ufficiali fisici e online dei migliori club calcistici italiani e di altri importanti marchi, e Texbond, azienda trentina leader nella produzione di tessuti nonwoven.

Entrambi i fondi attivi, ha precisato Ricciotti, “sono attualmente a fair market value ampiamente in territorio positivo, hanno un obiettivo di IRR netto tra il 15% e il 20% annuo e oggi sono in linea con questi obiettivi, con il fair market value al 30 giugno scorso (che stiamo per pubblicare) in ulteriore crescita rispetto al dato di fine dicembre 2021″.

A partecipare alle raccolte di Quadrivio, ha concluso Ricciotti, sono “casse previdenziali e fondi pensione, società di assicurazioni, fondazioni bancarie investitori esteri e privati (di cui prevalentemete family office)”. Per questo, ha aggiunto, “continueremo a seguire la strada intrapresa molti anni fa sui fondi tematici, che ci stanno dando molta soddisfazione sia dal lato raccolta, in quanto sono fondi mirati che piacciono agli investitori, sia dal lato di deployment del capitale grazie ai team dedicati che lavorano sui singoli temi o settori”.