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BINELLO: “IL LUSSO CORRE PIÙ VELOCE DELL'INFLAZIONE”
Il ceo di Quadrivio ha evidenziato che, nonostante le difficoltà, questo è il momento di investire nel settore. “È un'industria con i margini dell'hi-tech”
Il lusso ha dimostrato di riuscire a superare l’inflazione e questo è il momento giusto per investire. È la riflessione di Alessandro Binello, group ceo di Quadrivio, a fronte delI'attuale situazione economica globale. “Noi siamo molto acquisitivi e positivi dal punto di vista dell'investimento del settore anche se c'è e ci sarà un rallentamento", ha dichiarato il manager in occasione del MFGS-Milano fashion global summit 2023. Nonostante il rallentamento mondiale e di alcuni mercati in particolare, l'industria del fashion&luxury continua ad avere i margini delle società hi-tech. “Il nostro portafoglio è cresciuto del 25% quest'anno e abbiamo intenzione di comprare molto”. Proprio in un'intervista recente a MFF, Binello ha raccontato che Quadrivio intende investire in totale 1 miliardo di euro, di cui 500 milioni saranno destinati alla moda attraverso Made in ltaly Fund 2. I punti su cui il fondo vuole concentrarsi e investire sono l'innovazione del prodotto, la comunicazione e il marketing e la distribuzione. “Sono elementi fondamentali. Cavalcando queste possibilità per noi ha senso investire in questo settore molto più che in altri”, ha sottolineato Binello. L'm&a del lusso, ha proseguito, è ai minimi storici dal 2013. Ma proprio fattori come la diminuzione di operazioni di fusione e acquisizione e la riduzione dell' incremento del costo del debito portano più facilmente le aziende ad aprire i loro equity. “Ci aspettiamo che queste operazioni ci siano”. Made in Italy Fund 2, d’altronde, è in fase finale per almeno tre operazioni che saranno annunciate a breve. “Sono aziende molto interessanti, che nonostante il periodo complesso hanno dei tassi di crescita superiori del 20%”, ha svelato il manager. In merito alla possibilità di creare un polo moda tutto italiano e alla competizione con i colossi francesi, Binello ha voluto sottolineare che oggi il 60% del fatturato di un gruppo come Kering arriva dalle aziende italiane. “In Italia non siamo riusciti a fare aggregazione per motivi personali e organizzativi. Il nostro gruppo ad esempio sfiora mezzo miliardo di fatturato con l'aggregazione dei nostri brand”, ha affermato. Il nodo cruciale è portare però questi marchi sul panorama internazionale attraverso lo sviluppo della distribuzione. “Dobbiamo creare le condizioni affinché gli imprenditori si aggreghino”, ha concluso.