09.03.2024

Autry, l’azienda di sneakers passa a Style capital per 320 milioni

Secondo quanto risulta a MFF, il controllo della label, acquistata da Quadrivio group di Alessandro Binello nel 2021, sarebbe passato al fondo con una plusvalenza di 4 volte cash on cash. Il brand è cresciuto da 3,8 milioni di ricavi nel 2019 a circa 130 nel 2023. Roberta Benaglia vorrebbe portarlo sopra 300 milioni in tre anni

Non si ferma la corsa di Autry. Il marchio di sneakers, che nel 2019 fatturava appena 3,8 milioni, fa gola al mercato. Secondo quanto risulta a MFF, il deal da Quadrivio group, guidato da Alessandro Binello, e Style capital di Roberta Benaglia, sarebbe stato firmato ieri a Milano. Made in Italy fund di Quadrivio group, nel 2021 si era accaparrato la maggioranza del marchio.

Dopo il closing, al fondo resterebbe una quota dell’8%, mentre i soci fondatori della famiglia Doro deterrebbero il 42%. Il costo dell’operazione per rilevare il 50,1% di Autry, che negli ultimi anni ha visto una crescita esponenziale del fatturato, passato dai 3,8 milioni del 2019 ai 30 milioni del 2021, fino ai 110 del 2023, e che ora punta a 300 milioni entro il 2026, sarebbe stato superiore ai 300 milioni di euro previsti dal mercato. Il controllo sarebbe stato infatti ceduto per 320 milioni di euro, fruttando in appena due anni un rendimento di olte 4 volte cash on cash. Un Midas touch che potrebbe ora toccare ad altre realtà nel portafoglio di Quadrivio, come Dondup, Pt Torino o 120% lino. Sembra invece che Gcds, dei fratelli Giordano e Giuliano Calza, resterà ancora nell’orbita di Binello. Autry, le cui radici affondano a Dallas negli anni Settanta, è stata acquisita nel 2019 da un pool di imprenditori italiani comprendente Marco Doro (fondatore di Ghoud), Alberto Raengo e Gino Zarrelli.

Nel 2021, il fondo Made in Italy fund, attraverso la holding Fine sun, ne ha preso il controllo cooptando Mauro Grange e Patrizio Di Marco, l’ex ad di Gucci, diventati rispettivamente amministratore delegato e presidente. Il brand, da sempre specializzato nella produzione e distribuzione di sneakers, ha presentato lo scorso anno la sua prima collezione di ready to wear di 300 pezzi, arrivata in store in autunno. Proprio le qualità di manager come Grange e Di Marco avrebbero consentito il rush di crescita per la label. Distribuita volutamente solo nei multibrand top nel mondo, da Nordstrom e Saks negli Stati Uniti, Browns in Uk, Galeries Lafayette e La Samaritaine in Francia. E in Italia abbiamo Sugar, 10 Corso Como, Antonia. Negli ultimi mesi, la griffe ha aperto i suoi primi flagship a Seoul, Tokyo e Parigi.

Style capital, società di private equity guidata da Roberta Benaglia, che lo scorso agosto ha venduto l’unicorno della moda Zimmermann ad Advent international per 1 miliardo di euro, liberando risorse da destinare ad altri marchi, continua quindi a guardarsi attorno. Solo poche settimane fa, infatti, la manager ha confermato a MFF il suo interesse verso Ngg-New guards group dopo la chiusura dell’operazione Farfetch-Coupang, lanciando però un sos sulle sorti dei brand in portafoglio e sul progressivo depauperamento del loro effettivo valore. Proprio ieri, l’ennesima svolta nel caso Farfetch, con le dimissioni del founder e ceo José Neves e il passaggio della guida del fashion & luxury e-tailer all’amministratore delegato di Coupang, Bom Kim.